Saluto di Maria Paternoster alla comunità di Vellezzo Bellini e Giovenzano, in occasione della sua partenza per il Burundi

 

A tutti voi, miei carissimi, il mio saluto e il mio grazie più sentito. Anzitutto Grazie al Signore di avermi amata e, col suo Amore, guidata sin qui fra voi.

Grazie a voi d’aver accolto l’invito a celebrare con me questa Eucaristia per rendere, insieme a Gesù, grazie a Dio del suo Amore con cui colma la nostra vita!

Grazie per la preghiera che avete rivolto al Signore anche per me. Grazie per la fede che ho trovato in voi, venendo ad abitare qui. Grazie per la vostra cordiale accoglienza e la comprensione che mi avete manifestato di fronte ai miei limiti.

Chiedo perdono a tutti. Dico a tutti: a cominciare dal parroco fino al più piccolo, per non aver saputo comprendere e amare come Gesù c’insegna, anche se ho cercato di farlo, ma senza riuscirci sempre. Ho pregato per tutti. Nessuno si senta escluso. Vi confido che non è stato facile per me giungere a questa decisione: ho anch’io le mie vigliaccherie.

Il Signore, però, ha vinto in me col suo Amore vivo, tenero e forte. Per questo ripongo in Lui tutta la mia fiducia.

Sono certa ch’Egli continuerà ad amarmi e mi farà capace di testimoniarlo amando i fratelli fra i quali mi manda.

Vi lascio fisicamente, ma l’affetto che mi lega a voi tutti è forte. Vi porterò nel mio cuore dove sarò.

Non voglio approfittare della vostra bontà, ma permettetemi che dica ancora due cose:

·    Ricordiamoci a vicenda, sempre, dei poveri, vicini e lontani. Nel Vangelo di Matteo 25,31 troviamo che il povero sfamato, dissetato, vestito, curato, accolto, istruito, amato è Gesù.

·    Pregate un po’ anche per tutti i missionari sparsi nel mondo e se potete, se volete, includete anche me in questa vostra preghiera. Sin d’ora vi dico: “Grazie di cuore”.

Un saluto più che fortemente affettuoso ai malati della nostra comunità ai quali portavo la Comunione. Il desiderio con cui aspettavate e accoglievate Gesù mi commuoveva. Mi avete insegnato molto con la vostra capacità nell’accettare con pazienza quella sofferenza che, giorno dopo giorno, condividete silenziosamente con il Signore Gesù e per il bene di tanti fratelli.

Non potrò scordarvi. Perciò a voi, miei cari, un Grazie particolare. La Madre di Dio mi accompagni nel mio “sì” quotidiano, perché tutta la mia vita sia a gloria della Trinità Santa. Vi assicuro che continuerò a presentarvi al Signore nella preghiera.

Abbraccio uno ad uno tutti voi presenti e quanti avrebbero voluto essere qui fra noi oggi.

 

Vostra Maria Paternoster

 

Vellezzo Bellini 18 Luglio 2004